David Wong scrive per Cracked. Ora, Cracked lo dovrebbero conoscere tutti, ma siccome l’internet è un posto parecchio grande, c’è sempre chi le cose non le sa. Spiegone (breve): Cracked è un sito internet che si raggiunge cercando su google la parola cracked (l’iniziale maiuscola è ininfluente nel risultato della ricerca) e poi cliccando su “Mi sento fortunato”. È possibile anche cliccare su “Cerca”, ma poi bisogna anche cliccare il primo risultato che esce. Per i più smaliziati, si può arrivare a destinazione anche inserendo nella barra degli indirizzi (lo spazio bianco in alto dove si scrivono… uh, gli indirizzi [quelli dell’internet, non quelli di casa, mi raccomando!]) la dicitura “cracked.com” (senza virgolette), seguita dalla pressione del tasto invio. Se sul vostro pc è installato un browser particolarmente arretrato, prima della scritta “cracked.com”, bisogna apporre la seguente stringa: http://www., in modo che il risultato finale sia http://www.cracked.com , seguito dalla pressione del tasto invio (il tasto invio è quello che sulla tastiera ha la forma che assomiglia al pezzo a L di Tetris). Se avete una tastiera americana, il tasto Invio potrebbe essere chiamato Enter. Se avete IE6 (Internet Explorer 6) lasciate perdere (intendo la navigazione nell’Internet in generale). Oh, io son qui per commentare un libro, mica per fare lezioni di informatica.
Dunque, se dopo immani sforzi siete riusciti ad arrivare al sito di cui stavamo parlando E contemporaneamente conoscete abbastanza la lingua inglese da leggere un sito i cui contenuti sono -indovinate un po’- in inglese*, ok, è la vostra fine. Benvenuti nelle sabbie mobili della rete. Continuerete a cliccare compulsivamente su tutti gli articoli finchè le vostre occhiaie toccheranno terra e faranno il giro, bussandovi sulle spalle e chiedendovi di andare a dormire.
Per chi non ha il coraggio di provare, ci sono qua io: si tratta di un sito di ridere dove ci sono liste pazzerelle, curiose e financo divertenti, quasi sempre intervallate da dick jokes (che non so come si possa tradurre in italiano, diciamo battute sconce? Allusioni sessuali? Contenuti osè? Scherzi del pazzo? Vabbè, il concetto si è capito).
Perchè questo spiegone (non così breve come avrei voluto)?Perché David Wong scrive per Cracked. Vi ricordate? Ve l’ho detto all’inizio! E leggendo questo libro si vede!
La trama in breve: Dave e John sono due perfetti prototipi degli antieroi: sfigati, menefreghisti e tutte quelle robe lì. Grazie all’uso della Salsa di Soia (una droga che non è veramente salsa di soia, ma non si capisce bene che roba è) iniziano a vedere delle cose che gli altri non vedono, tra cui l’invasione di mostri provenienti da altre dimensioni.
Questa è la trama in due parole (in realtà le parole sono 60, ma è un modo di dire). Vale la pena entrare maggiormente nel dettaglio? Secondo me, meglio di no. Anche perché le cose si incasinano parecchio. E per parecchio intendo dire molto parecchio.
Decisamente più sensato è parlare dello stile di scrittura, che oscilla tra l’horror schifiltoso e l’assurdo, con continui tocchi di citazioni pop e ironia a sporte.
Il mio interesse per JDATE nasce da quel che avevo letto in una mini-recensione (si parlava del film, non del libro, ma il sunto si applica in egual maniera): Evil Dead 2 incontra il Dottor Who.
Oh, e sembra strano, ma ci ha beccato in pieno: alcune scelte richiamano lo schifio, l’orrore (l’orrore, l’orrore – citando Apocalipsnau) e l’ironia grottesca del capolavoro di Raimi, dall’altro lato i paradossi temporali, le creature transdimensionali, i buchi neri che se ci entri a contatto non sei mai esistito, sono temi che ricorrono (più o meno frequentemente) nel telefilm inglese.
In soldoni: trama incasinata, ma che alla fine si dipana. Un po’ action, un po’ fantascienzo, un po’ horror, inevitabile love story, molto di ridere. Stile ineccepibile.
Invidia per David Wong? Alle stelle!
Un pensierino per tutti quelli che non l’hanno letto? È un peccato. Ma non come la lussuria, eh, che è un peccato piacevole.
Una frase conclusiva? Direi che non ce n’è bisogno, mi sembra di aver detto tutto.
* se non sapete l’inglese, state perdendo tempo a leggere sta recensione, ché non mi risulta che esista una versione di JDATE in italiano. Quindi il mio consiglio è quello di imparare l’inglese e poi perdere intere giornate davanti a Cracked e poi approdare a JDATE. Tanto avrete sempre la scusa che l’inglese poi vi torna utile perché fa curriculum e invece lo usate per cuccare le straniere in spiaggia a Riccione.
E alle tre di notte, mentre starete leggendo una lista sulla miriade di motivi che rendono meravigliose le tette, e vostra madre busserà alla porta della vostra stanza, potrete risponderle che state studiando (e sarà quasi come non mentire!).