Monthly Archives: May 2013

Doctor Who S05E09 – Cold blood

Ah, che fine giuoco di parole sotteso dal titolo di questo episodio: il sangue freddo a cui ci si riferisce non è solo quello che circola nelle vene delle lucertolone della scorsa puntata (che ora sono molte di più), ma anche quello che NON hanno gli umani che son rimasti in superficie a vigilare sull’ostaggio. E, infatti, tale ostaggio accidentalmente muore per uccisione. Oh, se l’è cercata: non la finiva più di scassare gli zebedei.
Intanto il Dottore è sceso nel sottosuolo, Amy si è liberata senza farsi sfregiare, si tenta un accordo delle parti per evitare una guerra e per fare un mega inciucio di larghe intese per la convivenza umani-lucertole, tutto il piano va a fare una gita in montagna quando si scopre della morte dell’ostaggio, fuga, pericolo, le solite cose. Ah, sotto terra appare di nuovo la crepa. E Rory muore. Amy bellamente se ne sbatte (ma solo perché non si ricorda più di lui – più o meno come fanno tutte le ex che ti lasciano). Gli altri si salvano più o meno tutti.

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Doctor Who S05E08 – The hungry Earth

Il Dottore, Amy e Rory fanno un viaggetto nel futuro. Non tanto avanti, giusto quei 5-6 annetti. Destinazione: Rio! Ehm, no, in realtà per qualche strano motivo non assisteremo al carnevale delle chiappe mulinanti (proprio strano, eh?), mentre invece ci ritroviamo in un paesino dimenticato da Iddio. Secondo me qualcosa qui sta per succedere, l’è minga pussibil che non succeda niente per tre quarti d’ora in un serial tv. E infatti. Assistiamo ad un piccolo staff di scienziati che cerca di realizzare il buco più grande del mondo (e senza avvalersi della collaborazione di Rocco Antonio Tano detto Siffredi). E cosa c’è in fondo al buco? PROBLEMI! Il terreno comincia a mangiare le persone (tra cui Amy), Rory si trova ad interpretare la parte del detective per far luce sulle sparizioni misteriose, mentre il Dottore fa quello che fa di solito (corre e cerca di salvare tutti).
In realtà il problema è che nel sottosuolo vivono ste lucertolone antropomorfe dagli intenti piuttosto bellicosi (aspettative tradite: le lucertole vedono un paio di stivali in pelle di coccodrillo, gridano disperati “Ziooooo!” e fanno partire la guerra). La ghenga riesce a prendere una di queste lucertole da utilizzare come ostaggio. Nel frattempo Amy sta per essere aperta come una mela cotta da uno dei lucertoloni. E, diciamolo, si capisce subito che è uno stramboide: gli interessa di più segare la nostra rossa preferita piuttosto che trapanarla. Hangover!

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John dies at the end

jdate

David Wong scrive per Cracked. Ora, Cracked lo dovrebbero conoscere tutti, ma siccome l’internet è un posto parecchio grande, c’è sempre chi le cose non le sa. Spiegone (breve): Cracked è un sito internet che si raggiunge cercando su google la parola cracked (l’iniziale maiuscola è ininfluente nel risultato della ricerca) e poi cliccando su “Mi sento fortunato”. È possibile anche cliccare su “Cerca”, ma poi bisogna anche cliccare il primo risultato che esce. Per i più smaliziati, si può arrivare a destinazione anche inserendo nella barra degli indirizzi (lo spazio bianco in alto dove si scrivono… uh, gli indirizzi [quelli dell’internet, non quelli di casa, mi raccomando!]) la dicitura “cracked.com” (senza virgolette), seguita dalla pressione del tasto invio. Se sul vostro pc è installato un browser particolarmente arretrato, prima della scritta “cracked.com”, bisogna apporre la seguente stringa: http://www., in modo che il risultato finale sia http://www.cracked.com , seguito dalla pressione del tasto invio (il tasto invio è quello che sulla tastiera ha la forma che assomiglia al pezzo a L di Tetris). Se avete una tastiera americana, il tasto Invio potrebbe essere chiamato Enter. Se avete IE6 (Internet Explorer 6) lasciate perdere (intendo la navigazione nell’Internet in generale). Oh, io son qui per commentare un libro, mica per fare lezioni di informatica.
Dunque, se dopo immani sforzi siete riusciti ad arrivare al sito di cui stavamo parlando E contemporaneamente conoscete abbastanza la lingua inglese da leggere un sito i cui contenuti sono -indovinate un po’- in inglese*, ok, è la vostra fine. Benvenuti nelle sabbie mobili della rete. Continuerete a cliccare compulsivamente su tutti gli articoli finchè le vostre occhiaie toccheranno terra e faranno il giro, bussandovi sulle spalle e chiedendovi di andare a dormire.
Per chi non ha il coraggio di provare, ci sono qua io: si tratta di un sito di ridere dove ci sono liste pazzerelle, curiose e financo divertenti, quasi sempre intervallate da dick jokes (che non so come si possa tradurre in italiano, diciamo battute sconce? Allusioni sessuali? Contenuti osè? Scherzi del pazzo? Vabbè, il concetto si è capito).
Perchè questo spiegone (non così breve come avrei voluto)?Perché David Wong scrive per Cracked. Vi ricordate? Ve l’ho detto all’inizio! E leggendo questo libro si vede!
La trama in breve: Dave e John sono due perfetti prototipi degli antieroi: sfigati, menefreghisti e tutte quelle robe lì. Grazie all’uso della Salsa di Soia (una droga che non è veramente salsa di soia, ma non si capisce bene che roba è) iniziano a vedere delle cose che gli altri non vedono, tra cui l’invasione di mostri provenienti da altre dimensioni.
Questa è la trama in due parole (in realtà le parole sono 60, ma è un modo di dire). Vale la pena entrare maggiormente nel dettaglio? Secondo me, meglio di no. Anche perché le cose si incasinano parecchio. E per parecchio intendo dire molto parecchio.
Decisamente più sensato è parlare dello stile di scrittura, che oscilla tra l’horror schifiltoso e l’assurdo, con continui tocchi di citazioni pop e ironia a sporte.
Il mio interesse per JDATE nasce da quel che avevo letto in una mini-recensione (si parlava del film, non del libro, ma il sunto si applica in egual maniera): Evil Dead 2 incontra il Dottor Who.
Oh, e sembra strano, ma ci ha beccato in pieno: alcune scelte richiamano lo schifio, l’orrore (l’orrore, l’orrore – citando Apocalipsnau) e l’ironia grottesca del capolavoro di Raimi, dall’altro lato i paradossi temporali, le creature transdimensionali, i buchi neri che se ci entri a contatto non sei mai esistito, sono temi che ricorrono (più o meno frequentemente) nel telefilm inglese.
In soldoni: trama incasinata, ma che alla fine si dipana. Un po’ action, un po’ fantascienzo, un po’ horror, inevitabile love story, molto di ridere. Stile ineccepibile.
Invidia per David Wong? Alle stelle!
Un pensierino per tutti quelli che non l’hanno letto? È un peccato. Ma non come la lussuria, eh, che è un peccato piacevole.
Una frase conclusiva? Direi che non ce n’è bisogno, mi sembra di aver detto tutto.

* se non sapete l’inglese, state perdendo tempo a leggere sta recensione, ché non mi risulta che esista una versione di JDATE in italiano. Quindi il mio consiglio è quello di imparare l’inglese e poi perdere intere giornate davanti a Cracked e poi approdare a JDATE. Tanto avrete sempre la scusa che l’inglese poi vi torna utile perché fa curriculum e invece lo usate per cuccare le straniere in spiaggia a Riccione.
E alle tre di notte, mentre starete leggendo una lista sulla miriade di motivi che rendono meravigliose le tette, e vostra madre busserà alla porta della vostra stanza, potrete risponderle che state studiando (e sarà quasi come non mentire!).

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